Transizione 4.0

Nel quadro delle attività che il nostro Studio sta svolgendo e le altre che sta immaginando per fornire alla propria clientela il miglior supporto possibile in queste delicate fasi di crisi nazionale e internazionale, uno degli ambiti di approfondimento da noi attualmente perseguiti riguarda le misure agevolative che erano già previste nelle fasi pre-crisi, a cavallo tra dicembre 2019 e gennaio 2020, mediante la Legge di Bilancio 2020.

Riteniamo, infatti, che alcune delle misure di sostegno agl’investimenti aziendali abbiano acquistato nelle ultime settimane un rilievo diverso e molto più significativo, perché esse sono rivolte a incentivare la trasformazione digitale dei processi di lavoro aziendali, dal momento che l’inedita situazione di emergenza che il Paese sta vivendo sta mettendo sotto i riflettori il grado di sostanziale impreparazione delle aziende rispetto all’utilizzo delle tecnologie digitali per la gestione efficiente dei processi, senza dovere rinunciare all’usuale efficacia.

Il pacchetto di misure qui in argomento è l’erede dei due piani nazionali che si sono avvicendati dal 2016 al 2019, il Piano Nazionale Industria 4.0 e il Piano Impresa 4.0.

Oggi si parla di “Transizione 4.0”, con un pacchetto che comprende tre macro-aree:

  1. l’area degl’investimenti in immobilizzazioni immediatamente produttive, materiali e immateriali;
  2. l’area degl’investimenti in conoscenze di frontiera;
  3. l’area degl’investimenti in conoscenze applicate.


Alla prima area corrisponde il credito d’imposta per investimenti in beni strumentali, che ha riconvertito la misura prima conosciuta come “iper e super ammortamento”.

Alla seconda area corrisponde il nuovo credito d’imposta per Ricerca & Sviluppo.

Alla terza area corrisponde il credito d’imposta nella Formazione 4.0.

Il combinato disposto delle tre misure in questione costituisce oggi il più organico sistema d’incentivazione non concorsuale alla trasformazione digitale delle aziende italiane, poiché risponde all’esigenza di sostenere il processo d’innovazione e ammodernamento nelle diverse fasi di un ciclo di vita la cui gestione sistemica è ormai divenuta indispensabile per il futuro delle imprese italiane.

L’emergenza di queste settimane e, ancora di più, la prospettiva della crisi economica che si staglia minacciosamente nell’orizzonte dei prossimi mesi, stanno svolgendo il ruolo di agente catalizzatore di processi di cambiamento che troppe aziende e troppi imprenditori italiani hanno finora largamente sottovalutato.

Tutt’a un tratto datori di lavoro e lavoratori stanno dovendo imparare a caro prezzo quanto l’accesso alle tecnologie digitali possa essere un fattore corroborante di capacità di adeguamento e adattamento a situazioni emergenziali anche imprevedibili, capacità che su larga scala non sono sistemiche, ma lasciate alla prontezza di risposta delle singole persone, indipendentemente dal loro ruolo, dall’imprenditore ai suoi più stretti collaboratori, dai livelli intermedi agli operai.

Alla luce, poi, dell’ultimo atto del Governo, il Decreto Rilancio, alcuni aspetti sono stati ulteriormente rafforzati, tornando, in qualche modo, ad intensità di agevolazione conosciute in epoca pre-Legge di Bilancio 2020.

Il nostro Studio avendo ravvisato già in tempi non sospetti la necessità di offrire un supporto professionale adeguato alla grande sfida dei nostri tempi, la trasformazione digitale, appunto, si è attrezzata sviluppando una partnership professionale denominata NOVALIS | Architetti d’Impresa, la cui missione è quella di accompagnare le aziende italiane di piccole e medie dimensioni lungo i processi di cambiamento più sfidanti, in vista della creazione di valore sostenibile nel medio-lungo periodo.